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Sunday, May 18, 2003

Il linguaggio è uno strumento imperfetto inventato dagli uomini per poter scambiare
le proprie sensazioni.
Purtroppo accade spesso che le parole facciano confondere
i simboli con la realtà. Questo pericolo si palesa soprattutto quando si tenta
di spiegare la dottrina Zen, che sfugge a qualsiasi metodo di razionalizzazione
di tipo occidentale.
Il Prof. Eugen Herrigel, per molti anni docente di storia
della filosofia nell'università giapponese Tohoku di Sendai, è uno dei pochissimi
europei, se non l'unico, cui sia stato dato d'intuire l'essenza dello Zen e
abbia saputo tradurne i significati reconditi in una forma a noi più intelligibile.

"La Via dello Zen" è un'opera preziosa e insostituibile per chi voglia immergersi
nel mare sconfinato della meditazione orientale, acquisendo una visione completamente
diversa, serena, naturale ed eterna dell'esistenza. La conoscenza dello Zen
è una tappa definitiva, è la conquista di un'altra dimensione.
Lo Zen non cerca accoliti o discepoli, non accoglie tutti a braccia aperte, tuttavia sa attirare
quasi magicamente coloro che soffrono e cercano la verità. L'argomento del presente
volume è esposto con straordinaria semplicità e la lettura risulta scorrevole
e facile. Così, senza renderci conto, possiamo gettare uno sguardo in un mondo
d'incomparabile e insospettata bellezza spirituale, e questa visione ci soggiogherà
per sempre. Gli Orientali non amano svelare i propri segreti: chi è in possesso
della vera conoscenza non sente il bisogno di rivelarla ai profani. L'elevazione
è frutto di sacrificio, e una volta raggiunta rende indifferenti ai tumulti
del mondo. Perciò è doppiamente meritoria l'opera del Prof. Herrigel, che ha
saputo penetrare con straordinaria acutezza i misteri dell'Oriente e ha voluto
farci partecipi della sua scoperta, rendendo accessibile anche a noi "La Via
dello Zen".


Sunday, May 04, 2003

 



Jack, l'uomo della folla


Jack Folla è tornato.


L'ex detenuto numero 3957 di Alcatraz è tornato per ricordarci le verità che
fanno male, le notizie taciute, la memoria tradita di un Paese senza faccia,
di un'Italia di zombie mascherati da uomini nuovi.

Jack il clandestino è qui, fratello ritrovato, per accompagnarci in un viaggio
sottopelle, attraverso le illusioni infrante e gli amori finiti, dentro le zone
d'ombra del nostro passato, gli omissis, i non ricordo, i top-secret pubblici
e privati, molto privati.

Jack il mostro, occhi che sparano nei nostri, senza silenziatore, insolente
come la verità, non si tira mai indietro, pagando con il proprio isolamento
il nostro riscatto da un letargo colpevole.

Jack non ha paura di raccontare la follia di un mondo da cui gli adulti sembrano
essere scomparsi, l'infanzia prepotente di piccoli dittatori educati soltanto
a pretendere, la miseria di chi fa la riverenza, l?arroganza di chi ha deviato
i nostri sogni confinandoli negli scaffali dei supermercati, fra sottilette
e deodoranti.

Dice quello che pensa dello sceicco e della giornalista, dei missili intelligenti
e dei generali da talk show, della vanità di chi ci governa come se il proprio
ego fosse un bene pubblico.

Jack parteggia e si schiera. Contro i professionisti del Risiko, contro gli
ipocriti e la lobotomia di massa, i talebani vicini e lontani. Con gli italiani
che hanno perso sempre, con chi si tira fuori dal branco, con chi non ha voce,
con i giovani figli di nessuno, con la ragazza del Terzo Millennio, ultima speranza
e ultima bandiera.

Jack il latitante c'è e non molla la presa. Non ne poteva più di stare lontano
dalla sua gente, Jack Folla, l'italiano fuori posto.

Gli mancavano la tenerezza e la rabbia di quel dialogo che lo faceva sentire
vivo, e alla fine è tornato.

Per guidarci alla ricerca della tomba di Don Chisciotte. Per parlare di sé,
e dunque di tutti noi.

Soli, insieme.



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